La storica famiglia della nobiltà napoletana, Ferrara Pignatelli, riscuotono 300mila euro.
Dopo ben 36 anni il Tribunale ordina al Comune di tirar fuori le somme del risarcimento. Il salasso sfiora i 300mila euro, ed è a carico della collettività: l’epilogo d’una storia decennale lo scrivono i giudici.
Di mezzo c’è l’espropriazione di un’area del rione Sant’Anna, stretta tra la chiesa “San Gregorio VII” e il viale della Libertà, che oggi ospita i palazzoni gialli delle case popolari Iacp: risale a 36 anni fa il decreto d’occupazione temporanea d’urgenza. A novembre dell’82, ci si impadronisce d’un suolo di proprietà di una nobile dinastia napoletana, i Ferrara Pignatelli : lì dovranno sorgere gli alloggi d’edilizia residenziale pubblica dell’Istituto autonomo per le case popolari. Decenni nei quali Battipaglia cambia volto: tra delibere e convenzioni, cola il cemento popolare in ogni angolo di città. La dinamica è la solita: il Comune occupa, l’Iacp edifica. Nei lustri della popolarizzazione, però, agli atti provvisori si dimentica di dar seguito con procedure perentorie, e i nobili, che così perdono i terreni, ricorrono ai giudici.